domenica 19 luglio 2015

Sempre giochi: luce di candela e bugie

Un uomo  emerge scintillante nella luce solare, una donna nella notte crea mondi stellati, un uomo nel buio accende una candela.
I poeti accendono luci ( o raccolgono illuminazioni)  ma molto diversi sono i gradi di luminosità ai quali ambiscono.

Caproni si presenta come un uomo solo che accende un cerino per ottenere una piccola luce: a me viene in mente Geppetto, nel ventre della balena (e naturalmente Giona, a cui Collodi si è ispirato)
Ma attenzione: il poeta accende una candela nella sua mente.
Cioè il poeta racconta una bugia.
Le candele si accendono in chiesa, per una cena romantica, in caso di black-out.
Non si accendono candele nella testa (al limite lampadine, ma anche questa è una bugia, cioè una metafora che ha perso il suo potenziale diventando clichè)
Ma se lui intende dire una luce e per luce intende qualcosa tipo un' immagine, una sensazione di calore o qualunque altra cosa, allora ok, lo accettiamo.
I poeti scrivono bugie che però sono diversamente vere: le chiamano metafore.

Ed è puro caso che bugia significhi sia menzogna che candeliere.




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