domenica 19 luglio 2015

A mia madre (sempre Caproni)

Per lei

Per lei voglio rime chiare,
usuali: in -are.
Rime magari vietate,
ma aperte: ventilate.
Rime coi suoni fini
(di mare) dei suoi orecchini.
O che abbiano, coralline,
le tinte delle sue collanine.
Rime che a distanza
(Annina era cosí schietta)
conservino l'eleganza
povera, ma altrettanto netta.
Rime che non siano labili,
anche se orecchiabili.
Rime non crepuscolari,
ma verdi, elementari.
Giorgio Caproni

da PensieriParole <http://www.pensieriparole.it/poesie/poesie-d-autore/poesia-20793>

Qualche volta i poeti ci parlano degli strumenti del loro lavoro. In questa poesia Caproni si concentra sulla rima, l'elemento più riconoscibile tra tutti: non è raro che i bambini, di fronte alla domanda “Come hai capito che questa è una poesia (e non un racconto, una favola...)?” rispondano “Perchè ci sono le rime).
Caproni vuole descriverci la madre e comincia a riflettere insieme a noi sui suoni che più la possono rievocare. Si chiede quali rime siano più adatte e decide, subito: vuole rime in -are, che definisce chiare. Una rima chiara non esiste, vocabolario alla mano. Chiari sono i colori, ma per sinestesia (attenzione, lessico specifico: sinestesia è l'attribuzione di una qualità sensoriale ad un oggetto percepibile con un senso diverso) qui si fanno chiari i suoni, e si fa chiara, pulita, trasparente l'immagine della donna. Una donna normale, se per lei il poeta vuole rime usuali. E' deciso ad usare anche rime vietate (le regole ferree delle mode) ma che siano aperte e ventilate. I suoni chiari, aperti, ventilati creano in noi un'immagine di luce, di apertura, di aria. In effetti nella rima successiva ci troviamo subito al mare, attraverso i suoni “fini” degli orecchini: un tintinnare, un rumore leggero, qualcosa che ricorda i suoni marittimi, così come le collanine della donna appartengono al regno marino: sono coralli. In conclusione in poeta vuole rime eleganti, anche se elementari. E rime indelebili, anche di facile comprensione. Nel cercare i suoni più adatti alla descrizione della madre caproni ci racconta di lei. Della sua eleganza semplice, onesta, diretta, del suo essere una persona normale (usuale, elementare). Ma emerge anche un'immagine di luce, di mare, di vento, suoni di collane, rosso del corallo e un verde che chiude la poesia. Un ritratto di donna semplice, con misteriose aperture ai misteri dei suoni e dei colori. Chiudiamo la pagina e sentiamo il tintinnare degli orecchini mentre immaginiamo una collana di corallo su uno sfondo di brezza marina: una donna molto amata e mai dimenticata.

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